Domenica 4 Dicembre i ragazzi dell’associazione sono scesi in campo per dare vita all’evento conclusivo del progetto Gioventù per la Cultura Ecologica che mira alla sensibilizzazione delle tematiche ambientali, la solidarietà tra i giovani e l’approccio a una visione inclusiva urbana.
Trenta sacconi colmi di rifiuti tra lattine, plastica, vetro e altri scarti. Ma anche un materasso e una sedia da ufficio gettati alla rinfusa, in mezzo a svariate siringhe monouso prive di protezione dell’ago. E poi tante erbacce, cresciute nell’indifferenza delle autorità preposte. Questo è il resoconto che i ragazzi hanno portato alla luce in villa comunale di corso Vittorio Emanuele, in particolare le scale che conducono fino a piazzale Cesare Battisti e il viale di ingresso che costeggia l’unico cineteatro ancora attivo a Torre del Greco.
L’iniziativa, che ha riscosso unanimi consensi tra i cittadini della zona e gli abituali frequentatori del «polmone verde», rappresenta l’ultimo appuntamento del riuscito progetto «Gioventù per la cultura ecologica 2022» (finanziato dal Corpo di Solidarietà Europeo e i cui fondi sono stati stanziati dall’Agenzia Nazionale Giovani) che durante tutto l’anno ha portato i componenti dell’associazione Eco Culturale, i componenti di altre associazioni torresi, alunni delle scuole coinvolte e semplici cittadini ad occuparsi della pulizia di spazi ed aree pubbliche, dalle spiagge libere alle pinete passando per le zone dove è alta l’affluenza dei torresi. Per l’occasione con l’Aec sono scese in campo anche Ianua Australis, Torre dei giovani e Onde Creative.
L’iniziativa si è svolta dalle 9 fino alle 13.20 e alla fine della mattinata l’area interessata aveva assunto un aspetto completamente diverso: «Purtroppo ancora una volta – afferma il presidente dell’associazione Eco Culturale, Michele Intoccia – abbiamo dovuto constatare che le aree pubbliche della città si presentano troppo spesso in uno stato di completo abbandono. Un concetto che ci hanno rappresentato anche tanti cittadini che si sono complimenti con noi, evidenziando come si avverta in maniera sempre più netta l’assenza delle istituzioni».
Articolo sul Mattino